le "Fiabe di Beda il Bardo"

Adoro tutti i personaggi. So che è una cosa stupida, ma adoro anche quelli odiosi, perché sono tutti perfetti nel dettaglio, sai precisamente cosa faranno finché l'autrice non gli fa commettere un'azione a sorpresa!

Harry mi piace abbastanza, però mi fa venire i nervi quando si arrabbia. Mi verrebbe da dirgli: "Ehi, bello, datti una calmata, non sei tu il centro del mondo!".

Luna: la adoro. E' pazza ma la adoro! Perché viene esclusa per la sua strenezza e questa situazione - non scherzo - mi ha fatto compagnia per 5 anni della mia vita, le sono molto affezionata.

Silente - saggio, anche se alla fine l'ho trovato un po' antipatico

- i Dursley - ho adorato la scena dell'addio

Piton - favvero un personaggio ambiguo che si è rivelato coraggiosissimo e fedele. Però continuo a non apprezzare il suo modo di fare

- il Ministero - esattamente come accade nella realtà.
Insomma è tutto REALE! La magia è marginale, i luoghi, i personaggi, sono reali! Le folle che cambiano idea secondo ciò che viene loro riferito, quelli che combatto per ciò in cui credono, le situazioni familiari complicate, l'amicizia, l'amore!!

I film mi sono piaciuti fno al terzo (molto fedeli), poi il quarto - tranne per alcune scene mancate - era ok, idem il quinto, ma col sesto siamo calati a picco!! Era davvero orribile!! Non lo rivedrei assolutamente!! Con la prima parte del settimo siamo risaliti un po' e adesso vedremo come concluderanno la cosa!

Biografia

Nato da una famiglia angloindiana, ha studiato filosofia e letteratura alla Lancaster University. Dopo essersi trasferito a Londra, ha lavorato quattro anni in una libreria, dedicandosi contemporaneamente alla scrittura.

Il suo primo romanzo, Hope, è stato pubblicato nel 1997, seguito da altri sei romanzi: Love Remains, 666. Io sono il diavolo (Newton Compton), Weathercock, Morte di un uomo qualunque (Fazi), The Bloodstone Papers e A Day and a Night and a Day.

Il suo ultimo libro pubblicato in Italia è L'ultimo lupo mannaro (Isbn Edizioni), il primo episodio di una trilogia sui lupi mannari. I diritti cinematografici del libro sono stati acquisiti dalla Scott Free, società dei fratelli Tony e Ridley Scott, per una trasposizione sul grande schermo.

Bibliografia:

* Hope (1997)
* Love Remains (2000)
* 666. Io sono il diavolo (2002)
* Weathercock, Morte di un uomo qualunque (2003)
* Death of an Ordinary Man (2004)
* The Bloodstone Papers (2006)
* A Day And A Night And A Day (2009)
* L'ultimo lupo mannaro (2011)


Attualmente vive a Londra.

Il primo episodio di un’incredibile trilogia di azione, dolore, poesia, amore, sesso, humour, sangue e morte

L'ultimo lupo mannaro, di Glen Duncan Per la milanese ISBN Edizioni è arrivato nelle migliori librerie il 21 aprile 2011 L'ultimo lupo mannaro, il romanzo scritto dall'inglese Glen Duncan.

L'opera, tradotta da Tomaso Biancardi e pubblicata nella collana Special Books, è il primo episodio di una trilogia in cui azione, dolore, poesia, amore, sesso, humour, sangue e morte viaggiano affiancati.

Sono grossi. Sono feroci. Quando la luna è alta in cielo, ed è piena, incontrarne uno significa morte certa.
I lupi mannari non lasciano scampo.

Jacob Marlowe ha appena scoperto di essere l’ultimo della sua specie. I suoi nemici gli danno la caccia e gli sono addosso, così come il suo tormentato e tragico passato, che non gli concede tregua.

Logorato da duecento anni di lussuria e morte, a cui è spinto ogni mese dalla Maledizione che lo ha colpito, ha infine preso un'importante decisione: consegnarsi alle autorità alla prossima luna piena.
Restano solo ultimi trenta giorni prima che tutto finisca.

Ma proprio mentre sta contando le ore che lo separano dalla propria fine, un brutale omicidio e un incontro tanto incredibile quanto inaspettato catapultano nuovamente Jacob all’inseguimento disperato della vita.

Giappone, inizio anni Quaranta, Totto-chan, una bambina di sei anni con la lingua sciolta e una curiosità fuori dal comune, non riesce a rispettare le regole imposte alla classe dalla sua maestra e viene espulsa dalla scuola elementare pochi giorni dopo l’inizio delle lezioni. I genitori decidono allora di iscriverla a Tomoe, una scuola molto particolare, dove l’apprendimento avviene attraverso il gioco e dove gli alunni imparano il rispetto di se stessi e degli altri, il piacere dello studio, l’accettazione delle sconfitte, l’autonomia, la musica, l’amicizia, ma scoprono anche l’intolleranza e la perdita delle persone più care. Un’autentica scuola di vita che cambierà l’esistenza di Totto-chan. Finché la Seconda guerra mondiale