La magia delle parole

Posts written by Ninive Shyal

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    L'ingegnoso hidalgo Don Chisciotte della Mancha

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    Iniziato per un'esame di letteratura spagnola, inizialmente pensavo potesse risultare ripetitivo, visto che parlava di uno che continuava dall'inizio alla fine a prendere fischi per fiaschi, invece è fatto in modo tale che riesce a mantenere viva l'attenzione. Mi è piaciuto sopratutto il primo volume, con tutte quelle storie intrecciate! Non ho gradito molto il finale, nonostante lo conoscessi già quando ho iniziato a leggerlo. Ho trovato anche molto piacevole il modo in cui è scritto ed in cui si fa in esso la parodia dei romanzi cavallereschi che però, a dispetto del curato e del barbiere ... amo molto! :-D

    Su Wikipedia:
    Don Chisciotte della Mancia (titolo originale in lingua spagnola: El ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha) è un romanzo del genere picaresco, opera principale dallo scrittore spagnolo Miguel de Cervantes Saavedra.

    Il pretesto narrativo ideato da Cervantes è la figura dello storico Cide Hamete Benengeli, di cui Cervantes dichiara di aver ritrovato e tradotto il manoscritto in arabo nel quale sono raccontate le vicende di Don Chisciotte.

    Pubblicato in due volumi a distanza di dieci anni l'uno dall'altro (1605 e 1615), il Don Quijote è l’opera letteraria principale del Siglo de oro, ed è il più celebrato romanzo della letteratura spagnola.
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    Non potevo che iniziare la sezione Manga che con il mio preferito: Death Note!!!

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    Non potevo che iniziare la sezione Manga che con il mio preferito: Death Note!!!




    Da wikipedia:

    Death Note è un manga giapponese ideato e scritto da Tsugumi Ohba e disegnato da Takeshi Obata, incentrato su un ragazzo che decide di liberare il mondo dal male con l'aiuto di un quaderno dai poteri soprannaturali: il Death Note.
    In Giappone il titolo del manga è scritto volutamente in maiuscolo, apparendo come DEATH NOTE. È stato pubblicato originariamente ad episodi sul settimanale Weekly Shōnen Jump da dicembre 2003 a maggio 2006 (per un totale di 108 capitoli) e poi raccolto in 12 tankōbon, pubblicati in Italia per la casa editrice Planet Manga. In seguito al successo del manga sono stati creati una serie anime di 37 episodi e tre film live action.


    Light Yagami è uno studente modello, annoiato dal suo stile di vita e stanco di essere circondato da crimini e corruzione. La sua vita prende una svolta decisiva quando un giorno trova per terra un misterioso quaderno nero con scritto in copertina "Death Note". Le istruzioni del Death Note asseriscono che qualsiasi persona il cui nome venga scritto sul quaderno morirà. Inizialmente scettico sull'autenticità del Death Note, credendolo uno scherzo, Light si ricrede quando assiste alla morte di due criminali di cui aveva scritto il nome sul quaderno. Dopo aver incontrato il vero proprietario del Death Note, uno shinigami (let. Dio della morte) di nome Ryuk, Light cercherà di diventare il "Dio del nuovo mondo", mondo di cui lui stesso decide leggi e punizioni.

    In breve, il grande numero di morti inspiegabili cattura l'attenzione dell'Interpol e di un misterioso detective conosciuto solo come Elle. Elle scopre in breve tempo che il serial killer, soprannominato dai media Kira dalla pronuncia giapponese della parola inglese Killer (キラー, Kirā?)[3], si trova in Giappone. Elle conclude anche che Kira può uccidere solo conoscendo la faccia e il nome delle persone che vuole eliminare. Light capisce subito che Elle sarà il suo più grande nemico, e da qui ha inizio una sfida fra i due per provare la propria superiorità.

    Per leggerlo on-line potete andare qua ( in inglese):

    http://www.mangafox.com/manga/death_note/v01/c001/

    Per vedere l'anime potete cercarlo su questo sito: http://downloadzoneforum.net/index.php?s=0...9f4834&act=home
    dovete iscrivervi ma ne vale la pena! Ci trovate un sacco di anime!!!

    I film non sono un granchè (il migliore è il terzo), ma se volete vederli ecco i link:

    http://animemusicvideos.forumcommunity.net/?t=17239428 <--- secondo live action

    http://streamtv.mangadreamworld.it/ <--- terzo (dovete cliccare a sinistra sulla freccetta di Death note e poi su Movie!)

    il primo son riuscita a guardarlo ma non ricordo dove ... =_='', controllo e poi posto!

    Buona lettura e buona visione!
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    Francesco Falconi è uno scrittore è uno scrittore italiano. Nato nel 1976, scrive romanzi fantasy ed ha esordito con la triologia di Estasia, composta da:


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    "Estasia, Danny Martine e la corona incantata" :
    parla del viaggio avventuroso di un ragazzo (Danny Martine per l'appunto) nella magica terra di Estasia per recuperare le Nove Luci della Corona Incantata e così risvegliare la regina Darmha dal Sonno del NonQuando salvando quella terra.

    Di questo romanzo ho sentito parlare così bene che quando l'ho comprato ho pensato che se si fosse rivelato una schifezza sarei andata a strozzare qualcuno (:-P), tranquilli: non ce n'è stato bisogno! E' stupendo!

    E' molto semplice, si legge facilmente. E' totalmente impossibile non provare simpatia per i personaggi principali: Danny, il protagonista deciso ad aiutare Estasia, Coran, pantera alata coraggiosa e fedele... Ma soprattutto Bolak! Una sottospecie di lucertolona un po' goffa e con un buffo accento ma dalle mille risorse e semplicemente adorabile!


    Qualche critichetta da fare però ce l'ho. Danny ogni tanto sembra un po' troppo sicuro di sè per essere la prima volta che si trova in situazioni simili (imho) e a pezzi scritti in maniera mirabile se ne contrappongono alcuni che forse avrebbero dovuto essere limati meglio. Le illustrazioni son bellissime (Complimentissimi a Mario Labieni) ma alcune (quelle che rappresentano Cathbad ed Eufonio) mi son sembrate discostarsi un po' dai personaggi (Cathbad me lo son immaginato più vechi ed Eufonio un tantino più adulto di quel che pare nella figura) ma questo dipende sicuramente da come ognuno immagina i personaggi!


    Riassunto: mi sono innamorata di Bolak!

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    "Estasia, Il sigillo del triadema": Prima di tutto devo dire che mi ha fatto molto piacere ritrovare i personaggi di "Danny Martine e la corona incantata" (specie Bolak, simpaticissimo come sempre!). Rispetto al primo però l'ho trovato molto più complesso e serio. Quando ho scoperto che aveva una struttura tripartita (Danny vive tre storie contemporaneamente) ho pensate che avrebbe finito col risultare pesante saltare ogni tre per due da una storia all'altra invece non lo è stato affatto, anzi mi è piaciuto molto!!!
    Ho da fare solo un piccolo appunto: ci son rimasta malissimo per il finale!!! (;_; sob!)
    La Quarta copertina:

    Il Sigillo del Triadema sta per essere spezzato. È una corsa contro il tempo alla ricerca di memorie perdute. L'ombra di Disperio, Signore del Male, non si fermerà

    davanti a nulla pur di spalancare le porte a una nuova Era di Terrore. Continua il viaggio fantastico del giovane Danny Martine nel mondo di Estasia. Estasia è in pericolo. Il Caos è in agguato. La più grande battaglia di tutti i tempi sta per iniziare. La trama si arricchisce di tanti particolari e molti misteri vengono alla luce. Nuovi personaggi affiancheranno il giovane protagonista nei pericoli che dovrà affrontare. Una ragazza, in particolare, forte, spavalda, è pronta a irrompere nella sua vita: abile con le fruste, riuscirà a superare tutti gli ostacoli che incontrerà durante il viaggio e a fare breccia nel cuore di Danny.

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    "Estasia, Nemesi": purtroppo non sono ancora riuscita a leggerlo ... se qualcuno lo ha fatto scriva quel che ne pensa.

    La trama la metto sotto spoiler perchè dice cose riguardanti il finale del secondo ...

    SPOILER (click to view)
    È trascorso un anno dalla morte di Danny Martine, e la Torre Bianca è di nuovo in pericolo. La Regina Darmha non riesce a superare il dolore per la perdita di Slicha, i Paladini stanno smarrendo la fiducia in se stessi e faticano a ottenere l’appoggio dei popoli del Regno. Anche il Primo Canuto è in difficoltà, straziato dal rimorso per una colpa antica. Dopo il furto di atavici manufatti e il compimento di due sortilegi di potenza smisurata, dalle viscere della terra risorge il Palazzo dell’Inverso e si scatena la furia dei Sette Anatemi.

    Non resta che prepararsi alla battaglia finale.

    Attraverso nuovi scontri e gravi perdite, resi più duri da oscure, misteriose presenze, verrà finalmente a galla il passato di Estasia e, con esso, la verità. La lotta per l’affermazione del Bene sarà un incessante flusso di emozioni e obbligherà tutti i protagonisti ad affrontare mostri reali e interiori, fino a comprendere e accettare la complessità della vita.

    Fonte: http://www.fantasymagazine.it/notizie/10217/estasia-nemesi/

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    Da grande appassionata di Re Artù, dei suoi caavalieri ... e sopratutto di Mago Merlino (il druido più conosciuto di tutti i tempi), non potevo di certo dimenticarmi di questo magnifico ciclo!!!

    Prima di tutto, su Wiki si evince che:

    Con Ciclo Bretone si indica l'insieme delle leggende sui celti e la storia mitologica delle isole britanniche, in particolar modo quelle riguardanti re Artù e i suoi cavalieri della Tavola rotonda (+ Merlino ^O^). Le loro vicende furono elaborate attraverso i secoli in una vasta ed eterogenea serie di testi scritti in numerose lingue a partire dal Basso Medioevo (le gesta sono di fatto ambientate nel V sec. d.C. Alcuni dei temi del ciclo arturiano hanno origine nella leggenda; altri sono stati aggiunti nel tempo dalla creatività dei numerosi autori che si sono succeduti nei secoli. E' una storia sempre in continua evoluzione che molti autori anche vicini ai tempi nostri riprendono e rielaborano (modificandola) spesso.


    La materia di Bretagna prende l'avvio dalla fantasiosa "Historia regum Britanniae", scritta da un chierico gallese, Goffredo di Monmouth, nel 1135.
    L'ho letta e non è complicata, si legge in fretta ma è più che altro utile per sapere la storia di fondo, non è scritta in maniera piacevole (sembra un po' una cronaca).

    Tra le storie più celebri si ricordano le leggende su Merlino ( belli i tre libi di Michel Rio intitolati "Merlino" "Morgana" e "Artù", ha uno stile di scrittura fantastico!!!) e la spada Excalibur, l'origine prodigiosa e l'inizio del regno di Artù, l'amore tra Lancillotto e la regina Ginevra, moglie di Artù, l'amore di Tristano ed Isotta, moglie di re Marco, le vicissitudini, le avventure e le ricerche riguardanti Morgana la Fata e suo figlio Mordred (Da leggere "Mordred" di Nancy Springer ... stavo per mettermi a piangere!), i cavalieri della Tavola Rotonda, tra cui Galvano, Ivano, Galeotto, Tristano, Palamede il Saraceno e moltissimi altri, la figura di Perceval e il tema del Graal, etc.

    Tutti questi temi vennero trattati in moltissime opere: tra le prime le più famose furono i "Romanzi cortesi" di Chrétien de Troyes, uno dei più grandi scrittori medievali. Sono una raccolta di cinque libricini (si verndono sempre insieme) bellissimi:

    Importante anche "Storia di Re Artù e dei suoi cavalieri" di Sir Thomas Malory. (ma continuo a preferire i romanzi cortesi!).

    O mamma ... quanto ho scritto ... spero di non avervi asfissiato ... Tenete presente che non ho ancora finito. Aggiornerò presto questo topic!
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    Una delle più belle leggende che circondano il ciclo bretone è quella della dama di Shalott.

    Da Wiki:

    E' un poema, del quale Tennyson scrisse due versioni, una nel 1833, composta di venti strofe, e una nel 1842 di diciannove strofe. E' basato probabilmente su una storia di Thomas Malory: La Morte d'Arthur, riguardante Elaine di Astolat, una donna che si innamora di Lancillotto, ma muore di dolore non potendo essere corrisposta. In ogni caso lo stesso Tennyson affermò che il poema era basato su una novella italiana del tredicesimo secolo intitolata Donna di Scalotta, incentrata sulla morte della ragazza e sulla sua accettazione a Camelot piuttosto che sul suo isolamento nella torre e sulla sua decisione di partecipare al mondo esterno, due elementi non menzionati nella Donna di Scalotta.
    La donna del poema di Tennyson vive in una torre sull'isola di Shalott, in un fiume vicino a Camelot. È vittima di una maledizione: è destinata a morire non appena avrà guardato verso Camelot. Così guarda all'esterno attraverso uno specchio, e tesse ciò che vede in una tela magica. Sebbene sia tentata dall'osservare la vita reale che c'è fuori dalla sua finestra, sa che se lo facesse andrebbe incontro alla fine della propria vita. Un giorno, tuttavia, vedendo Lancillotto attraverso il suo specchio, capisce come non era mai successo prima quanto è stanca della sua esistenza, destinata com'è a guardare il mondo solamente attraverso ombre e riflessi.

    La Dama di Shalott soccombe così alla tentazione e guarda direttamente fuori mentre Lancillotto cavalca sotto la torre cantando, e i suoi occhi si appoggiano su Camelot.

    A questo punto lascia la torre, trova una barca sopra la quale scrive il suo nome, e si lascia trasportare verso Camelot lungo il fiume, cantando una canzone triste e spegnendosi cantando. Arriva raggelata dalla morte, e tra i cavalieri e le dame che la vedono c'è Lancillotto.


    C'è anche una canzone, stupenda, di Loreena McKennitt's sulla sua storia

    Una traduzione del poema di Tennyson:

    Lungo entrambe le rive del fiume si stendono
    vasti campi di orzo e segale
    che rivestono la brughiera fino a incontrare il cielo;
    e attraverso i campi corre la strada
    verso la turrita Camelot;
    E la gente va e viene,
    guardando dove i gigli sbocciano
    attorno all'isola, li sotto,
    l'Isola di Shalott.



    Salici impalliditi, pioppi tremuli,
    Lievi brezze si oscurano e fremono
    Nella corrente che scorre perpetua
    intorno all'isola nel fiume,
    fluendo verso Camelot.
    Quattro mura grigie, quattro torri grige
    Sovrastano un prato di fiori,
    e l'isola silenziosa dimora
    La Signora di Shalott.

    Solo i mietitori, falciando mattinieri,
    nell'orzo barbuto
    odono una canzone che echeggia lietamente
    dal fiume che limpido si snoda,
    verso la turrita Camelot.
    E sotto la luna lo stanco mietitore,
    Ammucchiando covoni sull'arioso altipiano,
    ascoltando sussurra "E' la maga"
    La signora di Shalott.

    Lì intesse giorno e notte
    una magica tela dai colori vivaci.
    Ed aveva sentito una voce secondo cui
    una maledizione l'avrebbe colpita
    se avesse guardato verso Camelot.
    Non sapeva quale fosse la maledizione.
    E così tesseva assiduamente,
    ed altre preoccupazioni non aveva,
    la Signora di Shalott.

    E muovendosi attraverso uno specchio limpido
    appeso di fronte a lei tutto l'anno,
    ombre del mondo appaiono.
    Lì vede la vicina strada maestra
    snodarsi verso Camelot;
    Ed a volte attraverso lo specchio azzurro
    i Cavalieri giungono cavalcando a due a due
    Lei non ha alcun Cavaliere leale e fedele,
    la Signora di Shalott.

    Ma con la tela ancor si diletta
    ad intessere le magiche immagini dello specchio,
    perchè spesso attraverso le notti silenti
    Un funerale con pennacchi e luci
    e musica andava a Camelot;
    O quando la luna era alta,
    venivano due innamorati sposati di recente.
    "Mi sto stancando delle ombre" disse
    la Signora di Shalott.

    A un tiro d'arco dal cornicione della sua dimora,
    Lui cavalcò fra tra i mannelli d'orzo.
    Il sole giunse abbagliante fra le foglie ,
    e splendente sui gambali di ottone
    del coraggioso Sir Lancelot.
    Un cavaliere con la croce rossa perpetuamente inginocchiato
    ad una dama nel suo scudo,
    che scintillò sul campo giallo,
    Presso la remota Shalott.

    La sua fronte ampia e chiara scintillò al sole;
    con zoccoli bruniti il suo cavallo passava;
    da sotto il suo elmo fluirono, mentre cavalcava,
    i suoi riccioli neri come il carbone,
    Mentre cavalcava verso Camelot.
    Dalla riva e dal fiume
    egli brillò nello specchio di cristallo,
    "Tirra lirra" presso il fiume
    cantò Sir Lancelot.



    Lasciò la tela, lasciò il telaio,
    Fece tre passi nella stanza,
    Vide le ninfee in fiore,
    Vide l'elmo ed il pennacchio,
    e guardò verso Camelot.
    La tela volò via fluttuando spiegata;
    lo specchio si spezzò da cima a fondo
    "la maledizione mi ha colta" urlò
    la Signora di Shalott.

    Nel tempestoso vento dell'est che sferzava,
    I boschi giallo pallido si indebolivano
    L'ampio fiume nei suoi argini si lamentava.
    dal cielo basso la pioggia scrosciava
    sopra la turrita Camelot;
    Lei discese e trovò una barca
    galleggiante presso un salice,
    E intorno alla prua scrisse
    la Signora di Shalott.

    Ed oltre la pallida estensione del fiume
    come un audace veggente in estasi,
    che contempli tutta la propria mala sorte -
    con una espressione vitrea
    Guardò verso Camelot.
    E sul finir del giorno
    Mollò gli ormeggi, e si distese:
    l'ampio fiume la portò assai lontano,
    la Signora di Shalott.

    Si udì un inno triste, sacro
    Cantato forte, cantato sommessamente
    Finchè il suo sangue si freddò, lentamente
    Ed i suoi occhi furono oscurati completamente,
    volti alla turrita Camelot.
    Prima che, portata dalla la corrente,
    raggiungesse la prima casa lungo l'argine
    Canticchiando il proprio canto morì
    la Signora di Shalott.

    Sotto la torre ed il balcone
    vicino il muro del giardino e la loggia
    lei galleggiò, figura splendente
    Di un pallor mortale, tra le case alte
    silente dentro Camelot.
    Vennero sulla banchina
    il cavaliere, il cittadino, il Signore e la Dama
    E intorno alla prua lessero il suo nome
    La Signora di Shalott.

    Chi è? Che c'è qui?
    Nel vicino palazzo illuminato
    si spensero i regali applausi
    e, per la paura, si segnarono
    tutti i cavalieri di Camelot.
    Ma Lancillotto riflettè per un po'
    E disse "ha un bel viso;
    Dio nella sua misericordia le conceda la pace
    La Signora di Shalott.



    Fonte: www.ircnapoli.com/forum/440731-0-th...of-shalott.html

    In inglese:

    On either side the river lie
    Long fields of barley and of rye,
    That clothe the wold and meet the sky;
    And trho' the field the road run by
    To many-towered Camelot;
    And up and down the people go,
    Gazing where the lilies blow
    Round an island there below,
    The island of Shalott.

    Willows whiten, aspens quiver,
    Little breezes disk and shiver
    Thro' the wave that runs for ever
    By the island in the river
    Flowing down to Camelot.
    Four grey walls, and four grey towers,
    Overlook a space of flowers,
    And the silent isle imbowers
    The Lady of Shalott

    Only reapers, reaping early,
    In among the beared barley
    Hear a song that echoes cheerly
    From the river winding clearly,
    Down to tower'd Camelot;
    And by the moon the reaper weary,
    Piling sheaves in uplands airy,
    Listing, whispers "'tis the fairy
    The Lady of Shalott."

    There she weaves by night and day
    A magic web with colours gay.
    She has heard a whisper say,
    A curse is on her if she stay
    To look down to Camelot.
    She knows not what the curse may be,
    And so she weaveth steadily,
    And little other care hath she,
    The Lady of Shalott.

    And moving through a mirror clear
    That hangs before her all the year,
    Shadows of the world appear.
    There she sees the highway near
    Winding down to Camelot;
    And sometimes thro' the mirror blue
    The Knights come riding two and two.
    She hath no loyal Knight and true,
    The Lady of Shalott.

    But in her web she still delights
    To weave the mirror's magic sights,
    For often thro' the silent nights
    A funeral, with plumes and with lights
    And music, went to Camelot;
    Or when the Moon was overhead,
    Came two young lovers lately wed.
    "I am, half sick of shadow," she said,
    The Lady of Shalott.

    A bow-shot from her bower-eaves,
    He rode between the barley sheaves,
    The sun came dazzling thro' the leaves,
    And flamed upon the brazen greaves,
    Of bold Sir Lancelot.
    A red-cross knight for ever kneel'd
    To a lady in his shield,
    That sparkled on the yellow field,
    Beside remote Shalott.

    His broad clear brow in sunlight glow'd;
    On burnish'd hooves his war-horse trode;
    From underneath his helmet flow'd
    His coal-black curls as on he rode,
    As he rode down to Camelot.
    And from the bank and from the river
    He flashed into the crystal mirror,
    "Tirra lirra," by the river
    Sang Sir Lancelot.

    She left the web, she left the loom,
    She made three paces thro' the room,
    She saw the water-lily bloom,
    She saw the helmet and the plume,
    She look'd down to Camelot.
    Out flew the web and floated wide;
    The mirror crack'd from side to side;
    "The curse is come upon me," cried -- photo
    The Lady of Shalott.

    In the stormy east-wind straining,
    The pale yellow woods were waning,
    The broad stream in his banks complaining.
    Heavily the low sky raining
    Over tower'd Camelot; -- photo
    Down she cam and found a boat
    Beneath a willow left afloat,
    And round the prow she wrote
    The Lady of Shalott.

    Down the river's dim expanse
    Like some bold seer in a trance,
    Seeing all his own mischance -
    With a glassy countenance
    She looked to Camelot.
    And at the closing of the day
    She loosed the chain, and shown she lay;
    The broad stream bore her far away,
    The Lady of Shalott.

    Heard a carol, mournful, holy,
    Chanted loudly, chanted slowly,
    Till her blood was frozen slowly,
    And her eyes were darkened wholly,
    Turn'd to tower'd Camelot.
    For ere she reach'd upon the tide
    The first house by the water-side,
    Singing in her song she died,
    The Lady of Shalott.

    Under tower and balcony,
    By garden-wall and gallery,
    A gleaming shape she floated by,
    Dead-pale between the houses high,
    Silent into Camelot.
    And out upon the wharfs they came,
    Knight and Burgher, Lord and Dame,
    And round the prow they read her name,
    The Lady of Shalott.

    Who is this? And what is here?
    And in the lighted palace near
    Died the sound of royal cheer;
    They crossed themselves for fear,
    The Knights at Camelot;
    But Lancelot mused a little space
    He said, "she has a lovely face;
    God in his mercy lend her grace,
    The Lady of Shalott



    Edited by Ninive Shyal - 7/3/2010, 11:46
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    Ciao a tutti!!! Ho deciso di aprire questo forum per gioco, se nessuno si iscriverà pazienza. Comunque, per quelli che decideranno di iscriversi, mi presento per avvertirli subito della pazza con cui avranno a che fare!

    Sono Ninive Shyal. La mia più grande passione è leggere, leggo di tutto. Dalle cose più serie come "I miserabili di Victor Hugo" ai fumetti delle Wings ... Non mi faccio problemi: c'è un momento per ogni tipo di lettura a seconda che si voglia ridere, piangere ... a seconda della vita e del momento. I generi che amo di più sono il fantasy e la fantascienza ... e si vede: ho sempre la testa fra le nuvole! Vado matta per il ciclo carolingio e per l'epica in generale quindi preparatevi psicologicamente ad essere sommersi da dame e cavalieri!

    Mi piace stare a contatto con la natura e gli animali, tanto che sono vegetariana da ormai 13 anni (ho iniziato a 11 ... per la disperazione dei miei, però sono stati davvero pazienti e comprensivi!).

    Mi piace disegnare (anche se non sono in grado), fare decoupage (quello mi viene meglio), cucinare (mi riesce bene) preferisco non scrivere: mi viene malissimo!!!

    Per finire, leggo anche i manga. Tra essi i miei preferiti sono: Death Note, Vampire Knight, Junjou romantica e Slayers (di quest'ultimo a dir la verità ho solo visto l'anime ...).

    Benvenuti!!!!!!!!!!! Spero vi piaccia il mio forumino!!!
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    Questo forum è stato aperto perchè le persone potessero parlare in tranquillità di ciò che gli piace leggere. Sentitevi liberi di esprimervi come volete ma

    NON SARANNO TOLLERATI:

    - insulti, parolacce, oscenità, discriminazioni di qualsiasi tipo

    In caso avvenissero sarete avvertiti, nel caso che voi persistiate sarete bannati.

    Come vedete la lista regole è breve, ci vuol poco a ripettarla ... non obbligatemi a bannarvi.

    In ultimo una richiesta piccola piccola: presentatevi prima di postare e parlate un po' di voi, non limitatevi a salutare.

    Ricordatevi inoltre di leggere le Regole per lo spam e quelle per Affiliazioni e Gemellaggi, nel caso foste interessati, prima di passare all'azione!

    Augurandovi infine una buona permanenza vi lascio con i 10 diritti inderogabili di ogni lettore:

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    1
    Il diritto di non leggere
    2
    Il diritto di saltare le pagine
    3
    Il diritto di non finire il libro
    4
    Il diritto di rileggere
    5
    Il diritto di leggere qualsiasi cosa
    6
    Il diritto al bovarismo (malattia testualmente contagiosa)
    7
    Il diritto di leggere ovunque
    8
    Il diritto di spizzicare
    9
    Il diritto di leggere ad alta voce
    10
    Il diritto di tacere



    PS. per chi non lo sapesse, il Bovarismo è la tendenza a sfuggire alla realtà proiettandosi in mondi irreali ...

    Edited by Ninive Shyal - 29/9/2009, 14:32
727 replies since 28/5/2009
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